Rebecca libri

Le affinità elettive: consigli per lettori curiosi

Cari lettori di Rebeccalibri, felice anno nuovo! Torniamo anche nel 2017 con Le affinità elettive, che da questo numero cambia criterio di selezione dei libri consigliati. Ringraziando tutti i lettori forti che hanno collaborato con noi in questi due anni, inauguriamo un’edizione della rubrica targata RL: condivideremo con voi i libri che – nel mare magnum dei titoli pubblicati – hanno catturato l’attenzione della redazione, sperando di trasmettervi un briciolo del nostro entusiasmo!

 

Il labirinto della parola. Enigmi, oracoli e sogni nella cultura antica, Simone Beta, Einaudi 2016, 32.00 €, pp. 348

Un uomo cammina lungo una strada scavata nei fianchi di una montagna. Il suo nome è Edipo. Forse ancora non lo sa, ma sta per affrontare un mostro, la Sfinge, che pone a tutti un enigma. Chi non lo risolve, morirà; chi lo risolve, diventerà re di Tebe. Comincia così una delle storie più famose della mitologia antica, la contesa fra Edipo e la Sfinge, destinata a concludersi con la sconfitta – e con la morte – di quest’ultima. L’enigma della Sfinge è molto famoso, ma non è certo l’unico nella storia della cultura antica, perché i Greci e i Romani amavano molto i giochi che si fondano sulle difficoltà interpretative imposte al destinatario.

In questo libro vengono messi in luce i complessi meccanismi dell’enigma, vera e propria metafora dell’esistenza umana e misteriosa modalità espressiva delle divinità.

Lungo la via incantata. Viaggi in Transilvania, William Blacker, Adelphi 2012, 23.00 €, pp. 335, trad. it. Mariagrazia Gini

Blacker visita quasi per caso la Transilvania poco dopo la caduta del Muro e, incantato da tutto ciò che vede, decide di stabilirsi nel suo distretto più remoto, il Maramureş, adeguandosi a uno stile di vita immutato da secoli. Ma il demone del­l’irrequietezza lo attrae presto più a sud, dove le montagne digradano nelle colline della Terra dei Sassoni. Qui Blacker trova un mondo completamente diverso, e assai più movimentato. I lindi e inappuntabili sassoni sono in gran parte emigrati in Germania, e nelle loro case si è insediato il popolo degli zingari.

Da qui in poi – da quando cioè nella vita di Blacker entrano Natalia e Marishka, due sorelle diversissime, e ugualmente indimenticabili – quella che era cominciata come una serena elegia su un’Europa scomparsa si trasforma in una rapsodia zigana.

Riparare i viventi, Maylis de Kerangal, Feltrinelli 2015, 16.00 €, pp. 224, trad. it. Maria Baiocchi e Alessia Piovanello

Tre adolescenti di ritorno da una sessione di surf su un pullmino tappezzato di sticker, tre big wave rider, esausti, stralunati ma felici, vanno incontro a un destino che sarà fatale per uno di loro. Incidente stradale, trauma cranico, coma irreversibile, e Simon Limbres entra nel limbo macabramente preannunciato dal suo cognome.  Da quel momento, una macchina inesorabile si mette in moto: bisogna salvare almeno il cuore. La scelta disperata dell’espianto, straziante, è rimessa nelle mani dei genitori.

Tra accelerazioni e pause, ventiquattr’ore di suspense, popolate dalle voci e le azioni di quanti ruotano attorno a Simon: genitori, dottori, infermieri, équipe mediche, fidanzata, tutti protagonisti dell’avventura, privatissima e al tempo stesso collettiva, di salvare un cuore, non solo organo ma sede e simbolo della vita.