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Cina: giro di vite sull’editoria religiosa

Il governo cinese ha vietato le vendite on line delle Bibbie

L’agenzia cattolica asiatica Ucanews, il 5 aprile scorso ha pubblicato il seguente servizio dalla sua sede di Hong Kong: «Dopo che il governo cinese ha vietato le vendite on line delle Bibbie, i gruppi cattolici temono un’ulteriore censura dei libri religiosi e del materiale sia fisico sia su internet, e metta mano a un lavoro di rielaborazione preliminare della Bibbia. Sono preoccupati che Pechino abbia ad applicare una sua pesante censura su internet nel settore della letteratura religiosa. L’accademico di Hong Kong, Ying Fuk-tsang, ritiene che la “nuova era” del presidente Xi Jinping prenderà di mira la circolazione on line della Bibbia, dei libri religiosi e delle altre pubblicazioni religiose».

«Con l’attuazione dei nuovi regolamenti riguardanti gli affari religiosi, il mondo religioso su internet diventerà sicuramente un bersaglio della prossima ondata di rettifica», ha dichiarato Ying, direttore della scuola di teologia del Chung Chi College dell’Università cinese di Hong Kong.

Il governo cinese da lungo tempo sta seguendo con occhio vigile i contenuti religiosi dei siti web cinesi e, in particolare, sui siti mediali Wiebo e WeChat, chiudendo regolarmente account di persone e gruppi che pubblicavano notizie e o materiale religioso.

Secondo un documento ufficiale emanato dall’Amministrazione statale cinese per gli affari religiosi, uno dei compiti più importanti dei prossimi anni consisterà nel migliorare «lo stile cinese del cristianesimo e della teologia», reinterpretando e ritraducendo la Bibbia.

Il documento, intitolato Principi per la promozione del cristianesimo in Cina per i prossimi cinque anni (2018-2022) è stato ufficialmente lanciato il 28 marzo a Nanjing nella Cina orientale. Alcuni utenti dei social media hanno dichiarato che il 30 marzo le Bibbie hanno cominciato a diminuire nei siti web. La data è coincisa con un enorme picco di ricerca nella parola chiave “Bibbia” sulla piattaforma social mediale Weibo, il giorno prima, per scendere a zero il 1° aprile, quando la parola è stata censurata.

 

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