È campagna abbonamenti per la rivista Il Regno, che in questi giorni arriva («con soddisfazione», dice la redazione) a completare la sua annata 2016. È stata un’annata particolare, questa, nei 60 anni di storia del prestigioso quindicinale d’informazione e dibattito culturale, sociale e religioso.

Fondato nel 1956 a Bologna per iniziativa di un gruppo di religiosi dehoniani, Il Regno è stato un importante strumento formativo per tre generazioni di cattolici italiani, ricoprendo un ruolo di primo piano nel processo di recezione del concilio Vaticano II e nel racconto della Chiesa postconciliare.

Nel luglio 2015 il suo editore, il Centro editoriale dehoniano, ne aveva annunciato la chiusura per motivi economici, ma nell’ultimo numero dello stesso anno il direttore Gianfranco Brunelli annunciava il progetto di non far morire la rivista, facendone rilevare la testata da una «costituenda associazione di donne e di uomini che la facciano vivere nel segno della continuità e del rinnovamento».

Nel 2016 questo si è realizzato: l’Associazione Dignitatis humanae ha preso in mano il testimone, tramite la sua emanazione Il Regno srl, e Il Regno ha regolarmente ripreso le pubblicazioni nel febbraio 2016, con la sua formula editoriale originale che prevede l’alternarsi – ogni 15 giorni – tra un fascicolo di Attualità e uno di Documenti, più un volume ogni anno di dati, fatti e interpretazioni sulla Chiesa in Italia.

Con due novità: la sezione Documenti, che nel 2015 era diventata solo digitale, a grande richiesta dei lettori è tornata anche stampata; e il sito www.ilregno.it è stato completamente rinnovato. Oggi esso rappresenta un ricco archivio sulla vita della Chiesa, con oltre 32.000 testi dal 1995 a oggi, completamente accessibili per gli abbonati e leggibili su ogni tipo di dispositivo. Ma anche chi non è abbonato ha la possibilità di fare sul database della rivista ricerche a più chiavi (autore, titolo, tema, luogo).

Nel panorama piuttosto preoccupante dell’editoria italiana, anche di quella cattolica, Il Regno va avanti, ed è una buona notizia.