Rebecca libri

La principessa della luna vecchia (Marina Jarre, Einaudi 1977 – Bollati Boringhieri 1996)

Un consiglio di lettura al giorno dalla nostra rubrica "Affinità elettive"

Siamo a Torino, nei mesi che precedono il referendum sul divorzio. Chi racconta è un ragazzino di undici anni, Paolo, un “giovane Holden” che aspetta ansiosamente di crescere, e intanto parla il gergo politico dei fratelli maggiori e dei loro amici, azzarda qualche parolaccia, fa suoi slogan e battute colte al volo, ma conserva intatto il candore che lo rende cronista feroce della realtà.

Lungi dal farsi travolgere dal mondo dei grandi, spesso assurdo, Paolo riesce a coglierne gli aspetti comici, grotteschi e patetici in virtù della sua serafica disponibilità a gridare che “il re è nudo”.

Il terreno dell’osservazione di Marina Jarre sono le grandi e piccole trasformazioni della mentalità e del costume, il rapporto padri e figli, i nuovi assetti familiari: insomma quell’impercettibile quotidiano che alimenta rivolgimenti anche profondi.

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