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Le affinità elettive: consigli per lettori curiosi

I suggerimenti della redazione di Rebeccalibri

Gli uomini mi spiegano le cose, Rebecca Solnit, Ponte alle Grazie 2017, 14,50 €, pp. 176

http://www.ponteallegrazie.it/scheda.asp?editore=Ponte%20alle%20Grazie&idlibro=9467&titolo=Gli+uomini+mi+spiegano+le+cose

Ci sono molti modi per sentirsi superiori, più forti, più bravi, più sapienti e potenti. La sopraffazione non passa solo per la violenza fisica, l’umiliazione, la dipendenza economica, ma anche da meccanismi più semplici, da comportamenti più sottili e socialmente accettati da tutti. La violenza sulle donne comincia anche da una conversazione dove le donne vengono messe a tacere. Cosa non funziona in queste conversazioni? Gli uomini pensano erroneamente di sapere cose che le donne non sanno e, senza farsi domande, iniziano a spiegarle.

In questa selezione dei suoi scritti femministi più noti, Rebecca Solnit spiega perché ciò accade e ne sottolinea il lato grottesco. Con la sua prosa elegante e incisiva mette a nudo alcuni degli aspetti più imbarazzanti, crudi e folli della società maschilista, invitando a riflettere tutti coloro che ne hanno il coraggio.

 

Cronaca di un’ultima estate, Yasmine el Rashidi, Bollati Boringhieri 2018, 16,50 €, pp. 150, trad. Costanza Prinetti Castelletti

http://www.bollatiboringhieri.it/libri/yasmine-el-rashidi-cronaca-di-unultima-estate-9788833929002/

Questo è un romanzo sull’Egitto, sul silenzio e sulla memoria. In realtà «l’ultima estate» non è una sola, le «ultime» sono tre, quelle del 1984, del 1998 e del 2014. Segnano momenti di delucidazione, risoluzione e cambiamento, per chi racconta e per il paese. E sono caratterizzate dai silenzi dei familiari, degli amici, dei mezzi di comunicazione su quello che sta succedendo.

È un romanzo raccontato «per sottrazione», che attraverso i ricordi di una protagonista prima bambina, poi adolescente, poi donna, illuminano passaggi politici storici insieme a vicende personali e familiari.

L’autrice intreccia presente e passato: se stessa bambina con una madre misteriosamente reticente sull’assenza prolungata e inspiegabile del padre; se stessa giovane donna decisa a diventare autrice di documentari, intervistando gente per la strada, ma non i venditori ambulanti, già allora conscia, come tanti, del pericolo che rappresentano; se stessa scrittrice che riesplora il suo passato dopo la caduta di Mubarak e si pone domande sui silenzi che hanno segnato e formato la sua esistenza.

Le sparizioni – prima di tutte quella del padre della protagonista – riempiono lo sfondo, insieme ai soprusi, all’antisemitismo, all’anticomunismo. E ci sono altre sparizioni, emblematiche, di edifici, di parchi, di passeggiate a mare, di esercizi pubblici… e anche corpi senza vita con il numero di telefono scritto sul braccio, come se gli uccisi avessero saputo di dover essere identificati dopo gli scontri del 2011.

Non ci sono illusioni, nel romanzo, né speranze, ma c’è una nostalgia diffusa, che non è solo quella dei riti d’infanzia, o delle presenze familiari e amicali finite in prigione o all’estero. È un vivissimo quadro del Cairo passato e presente: vedute, suoni, odori, sapori e i cambiamenti della città, che rispecchiano quelli della coscienza e del linguaggio della protagonista: nuove emozioni, nuovi desideri, nuove ambizioni, e nuova consapevolezza del potere della repressione occulta o palese.

 

Grandangolo, Simone Somekh, Giuntina 2017, 15,00 €, pp. 192

https://www.giuntina.it/Diaspora_7/Grandangolo_706.html

“Vi siete preoccupati così tanto di far combaciare tutti i pezzi che avete perso di vista quelli più importanti. Volevate una comunità e vi siete lasciati scappare la famiglia. Volevate Dio e vi siete dimenticati degli uomini. A volte penso che abbiate guardato alla realtà attraverso un grandangolo: pur di allargare gli orizzonti, avete permesso che la vista degli oggetti in primo piano venisse deformata.”

Per crescere bisogna cambiare, ma per cambiare ci vuole coraggio, soprattutto se sei nato in una comunità ultraortodossa come Ezra Kramer, il protagonista di questo romanzo, un ragazzo con un’innata passione per la fotografia che sente potente il richiamo del mondo – che è là fuori e chiede solo di essere vissuto.

La sua storia è un percorso di scoperta ed emancipazione – religiosa e sessuale – attraverso mondi diversi e lontani, dalla comunità ultraortodossa di Brighton alla New York dell’alta moda, dalla primavera araba in Bahrein alla trasgressiva e libera Tel Aviv. E lungo la via Ezra incontrerà altri giovani, ognuno con la sua storia e le sue lotte alla ricerca della propria realizzazione. Alcuni lasceranno in lui una labile traccia, altri invece li sentirà fratelli perché come lui hanno dovuto affrontare la prova più dura, abbandonare la famiglia per guadagnare la propria libertà.

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