Rebecca libri

Maxwell Perkins, storia di un editor

Francesca Persico su Cultweek ne approfondisce la figura umana e professionale

A poche settimane dall’uscita del film Genius di Michael Grandage, Francesca Persico su Cultweek approfondisce la vicenda umana e professionale di Maxwell Perkins, ripercorrendo la sua vita, la sua vocazione per l’editoria e gli scrittori che grazie a lui sono passati alla storia.

Il vapore dei treni fermi alla stazione, uno sciame di uomini con cappello e giornale sotto il braccio diretti al lavoro. E poi il ritmo del jazz e delle macchine da scrivere. Era New York, il nuovo secolo era impaziente di diventare adulto e parole non ancora inventate erano impazienti di uscire dalla penna di una nuova generazione di scrittori.

È questo lo scenario che fa da sfondo alla vicenda umana e professionale di Maxwell Perkins, “L’editor dei geni” come lo ha definito Andrew Scott Berg nel libro a lui dedicato, dal quale Michael Grandage ha recentemente tratto il film Genius.

Laureato ad Harvard nel 1907, Perkins trova il suo primo lavoro come giornalista per il New York Times ed ha subito a che fare con “una di quelle professioni in cui ci si occupa della più potente delle materie prime: la parola”. Dopo un paio di anni, sentendo l’esigenza di una maggiore stabilità, anche in vista del matrimonio con Louise Sanders, lascia il giornalismo e presenta la sua domanda di assunzione presso la storica casa editrice newyorkese Charles Scribner’s Sons; verrà assunto l’anno successivo. Nonostante alla Scribner’s fosse tra i più giovani, da subito interpreta il suo nuovo mestiere con quella passione e quel talento che lo porteranno velocemente ai piani alti e che faranno di lui uno degli editor più importanti del ventesimo secolo.

Continua a leggere su Cultweek.

Prossimi eventi
Newsletter
Iscriviti alla nostra newsletter
Accesso utente