Rebecca libri

Pinocchio in emojitaliano

“La storia di un burattino” di Carlo Collodi tradotto in emoji

Primo esempio di versione in emoji di un testo letterario italiano, Pinocchio in Emojitaliano (apice libri 2016), è un esperimento di elaborazione di un codice artificiale, comprensivo di lessico e grammatica, che vuole esplorare le potenzialità comunicative del repertorio dei celebri pittogrammi della comunicazione digitale. Frutto di una traduzione collettiva su Twitter, e di un dizionario digitale realizzato su Telegram, questo testo fa incontrare la creatività e l’informatica dando vita a un linguaggio scritto condiviso, idealmente leggibile in tutte le lingue del mondo.

Così Lidia Baratta su Linkiesta presenta questo progetto di ricerca

Il libro riporta il testo di Collodi originale con quello in emoji a fronte. Un vero e proprio codice artificiale, che non lascia nulla al caso. Da febbraio a settembre 2016, la professoressa Chiusaroli, docente di linguistica all’Università di Macerata, ha twittato ogni giorno alla social community di “Scritture brevi” una frase della storia di Pinocchio da tradurre. Gli emoji-traduttori più assidui, una quindicina circa, proponevano ciascuno la propria versione. «A fine serata sceglievamo la forma migliore e aggiornavamo il dizionario», racconta Francesca Chiusaroli. Giorno dopo giorno è nato così il nuovo codice. «La cosa emozionante è che i tweet dei traduttori alla fine erano tutti uguali. Parlavamo tutti la stessa emoji-lingua», dice Chiusaroli. Un codice che può essere esportato in altre lingue e adattato – con le dovute modifiche ad esempio sui nomi propri – ad altre opere.

«Gli emoji non sono segni universali», spiega Chiusaroli, «ma fissando i significati in un glossario, e traducendo il glossario, questo codice si può applicare anche ad altre lingue. Quindi è universalmente condivisibile e leggibile».

Continua a leggere su Linkiesta…

Prossimi eventi
Newsletter
Iscriviti alla nostra newsletter
Accesso utente