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Peccato che io non sappia volare (Massimo Granieri, San Paolo Edizioni, 2022)

Il 18 maggio del 2021 moriva Franco Battiato, il cantautore siciliano che, come ha scritto Granieri, “aveva la percezione del divino e della sua eterna assenza”. La poesia impastata di spiritualità con Battiato è diventata ricerca filosofica nella musica. Non c’è un precedente simile nella storia dello spettacolo contemporaneo in Occidente. Padre Massimo Granieri con questo testo vuole ricordare l’amico e maestro di parole e musica, sognatore senza fine, e sottolineare quel suo proiettarsi continuo alla ricerca dell’infinito. Per fare questo, si è basato sull’esperienza diretta con la sua musica. Testi, musiche e copertine dei dischi del cantante siciliano condizionano la vita quotidiana di un sacerdote e religioso: un diario spirituale intrecciato all’opera musicale di Battiato in cui si annotano fatti di vita vissuta in parrocchia, a scuola e nella vita quotidiana. Potrebbe così sembrare una rilettura delle sue più famose canzoni, ma è molto di più. Prendiamo, per esempio, Cerco un centro di gravità permanente: leggerla restando accovacciati nel silenzio della sera usandola come laica preghiera è forse una delle esperienze più profonde che Battiato ci ha consegnato. E che possiamo perpetuare in omaggio all’artista che se n’è andato.