Nostri padri ci hanno raccontato» («I). Introduzione all’analisi dei racconti dell’Antico Testamento

«Tutto quello che appare nel racconto sorge come un arcipelago di isole circondate da un immenso mare di silenzio. Ogni racconto possiede un retroterra misterioso, ove si muove una folla di personaggi anonimi e senza volto, succedono migliaia di eventi ignorati e si scambiano innumerevoli dialoghi senza parole, che nessuno sentirà mai. Il narratore dice e tace nello stesso tempo, e quello che dice è messo in risalto da quello che tace. E’ questa una legge semplice della narrazione: la necessaria scelta fra quello che si racconta e quello che si tralascia» (dalla Prefazione alla seconda edizione). La prima stesura del volume risale a più di trent’anni fa. Proponeva un metodo semplice  per lo studio dell’Antico Testamento, praticato nel mondo occidentale almeno dal tempo di Aristotele e, nel mondo cristiano, dai tempi di sant’Agostino.  Negli ultimi anni gli studi basati sul metodo narrativo si sono moltiplicati e il metodo è stato affinato in diversi campi. Sempre più necessario appare il confronto fra testi biblici e racconti antichi e meno antichi per uscire dal piccolo mondo biblico. In questo modo il volume di Jean-Louis Ska, proposto in una nuova edizione, continua a conservare tutta la sua freschezza, tappa imprescindibile per chiunque voglia accostarsi alla lettura del testo sacro.