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Flop dell’e-book in Italia, vale solo 40 mln

II mercato librario è ancora in calo e i numeri dei volumi digitali, che rappresentano appena il 4% del business, non bastano di certo a invertire la tendenza del settore

Se l’editoria è in crisi, il digitale certo non aiuta a uscirne. Il mercato librano sta risentendo degli stessi trend negativi della carta stampata. Così è difficile vedere un dato o un saldo positivo anche in questo settore d’attività, dove storicamente svettano Mondadori, leader indiscusso con oltre il 25% di quota di mercato, e la Rcs Mediagroup, secondo player con l’11,5%.
A fine anno, infatti, gli addetti ai lavori si attendono un giro d’affari complessivo di 1,1 miliardi, in flessione secondo diverse interpretazioni del 2 o del 5% rispetto al dato dello scorso anno. E nel frattempo non ha alcun impatto, nonostante la forte penetrazione dei nuovi dispositivi e delle tecnologie di ultimo grido, il fenomeno dell’e-book, che resta alquanto limitato.
Visto che per il 2014 si attendono ricavi limitati al 4% del fatturato totale, quindi in definitiva poco più di 40 milioni. Nulla rispetto agli Usa dove il tasso di penetrazione degli e-reader è arrivato al 25% del mercato librario complessivo. A pesare sul passaggio dalla carta al digitale, oltre a una questione fiscale (l’Iva sugli e-book è il 22% quella sul libro tradizionale è il 4%), anche l’eccesso di offerta gratuita o in forma promozionale, che se ha un senso in termini di volumi (di testi scaricati) non fa certo bene al business in termini economici.
(Andrea Montanari, MilanoFinanza, 04.11.2014)

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