Rebecca libri

Le affinità elettive: consigli per lettori curiosi

Ogni mese su Rebeccalibri cinque libri suggeriti da lettori forti

I consigli proposti per l’ultimo numero dell’anno – anche se quasi tutti relativi ad autori conosciuti – potranno svelare al lettore punti di vista poco noti e/o approfonditi nella loro produzione, come nel caso dei saggi di Martin Buber e di Stella Morra; o farlo riflettere su tematiche universali quali il valore del tempo (Gamberale), la giusta misura (Grün) e l’essenza della fede biblica (Fresko).

 

La figura di Martin Buber si staglia in maniera monumentale sugli studi di politica e scienze sociali, non meno che su quelli di spiritualità e filosofia per i quali è maggiormente noto.

Ancor più questi saggi, che meriterebbero una rinnovata attenzione da parte della comunità scientifica e culturale, sono assai preziosi nel delineare una antropologia politica aperta alla trascendenza e al tempo stesso alla valorizzazione della contingenza. La prima infatti dà la misura e la direzione alla seconda, affinché l’esperienza umana sia piena e degna di essere vissuta. Ben oltre la ripresa di Aristotele che ha caratterizzato tanto comunitarismo dei nostri tempi, Buber recupera la dimensione individuale della coscienza come criterio fondamentale dell’azione politica.

Maurizio Serio, editor, Rubbettino – Profezia e politica. Sette saggi, Martin Buber, Città Nuova 1996, 11.50 €, pp. 140

 

Quanto durano dieci minuti? Ma soprattutto, cosa vi può accadere? Per Chiara dieci minuti significano una rinascita, lenta e dolorosa, significano una sfida, con se stessa e per se stessa. Sono un rimedio agli ostacoli della vita, quelli che ti capitano all’improvviso e ti lasciano senza fiato: l’abbandono del marito, lasciare la casa dell’infanzia, la perdita del lavoro. E allora perché non mettersi in gioco? Perché proprio di un gioco si tratta, dieci minuti per volta. Chiara Gamberale ci accompagna attraverso un itinerario di guarigione, di riscoperta di sé, ci prende per mano e non solo ci consiglia come rimetterci in piedi, ma compie il percorso con noi, attraverso piccole attività sempre nuove, perché è questa l’unica regola: fare qualcosa di nuovo ogni giorno per almeno dieci minuti.

Martina Perin, redattrice e pubblicista freelance – Per dieci minuti, Chiara Gamberale, Feltrinelli 2013, 16.00 €, pp. 192

 

La parallela azione del pontificato di Francesco e del Giubileo straordinario portano la attenzione sul tema della “misericordia”, che per lo più si identifica con un “atteggiamento” tipico della sfera dello spirituale e del morale. In questo libro scopriamo, invece, che con misericordia possiamo intendere una “categoria generatrice”, capace di sintetizzare un “nuovo modello di identità e di pratica ecclesiale” e di tradurre nel modo più pieno l’anelito di Riforma che anima la Chiesa cattolica da 50 anni. Una lettura avvincente e sorprendente!

Andrea Grillo, teologo – Dio non si stanca. La misericordia come forma ecclesiale, Stella Morra, EDB 2015, 16.00 €, pp. 144

 

“… la mancanza di misura è contraria alla natura umana”

Sono inciampata in questa frase del libro che sto leggendo, tra l’altro con piacere, perché è un libro semplice, denso di contenuti importanti, ma scritto con… misura!

Se c’è qualcosa che generalmente manca nel nostro tempo è proprio la giusta misura: tutto è sopra le righe, tutto deve essere eccessivo ed è difficile distinguere tra l’essenziale e quello che non lo è!

Anselm Grün, monaco benedettino, noto scrittore e conferenziere, indica nella misura il segreto di una vita buona e di relazioni giuste con se stessi, con il proprio corpo, con il lavoro, con il denaro, con il creato.

 

Beatrice Salvioni, Ufficio Eventi, Paoline – La giusta misura, Anselm Grün, Paoline 2015, 20.00 €, pp. 162

 

In un momento storico in cui capire Israele è più urgente che mai e la lettura ebraica della Bibbia è una sfida che interpella ogni cristiano, questo libro è di prezioso aiuto per la sua rara profondità. L’autrice, analista e filosofa, mostra la convergenza fra la tradizione spirituale biblica giudaica, e specialmente mistica cassidica, e la prospettiva psicanalitica. Il nome di Dio nella Torah – ci viene ricordato – ovvero il Tetragramma, è impronunciabile: ciò significa che ogni nome si attribuisca a Dio non è il suo vero nome. Così, paradossalmente, un beninteso “ateismo” può diventare la più vera forma di comprensione del divino.

Dag Tessore, storico e scrittore – Dall’intimità del roveto. Verso la terra del dono, Susanna Fresko, IPOC 2014, 16.00 €, pp. 140

Prossimi eventi
Newsletter
Iscriviti alla nostra newsletter
Accesso utente