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Lo stroncatore: la critica letteraria ai tempi di internet

Il signore degli anelli? «Una noia infinita, prolisso, con trovate da telenovela e vagamente (ma non tanto) “no-global”». Se questo è un uomo? «Troppo scontato». Fahrenheit 451? «1 (sic) stella mi sembra anche troppo».

“Lo stroncatore” è un Tumblr che da qualche tempo cataloga giudizi come i precedenti, lasciati nelle sezioni recensioni dei siti web da lettori delusi dalla loro esperienza coi classici più celebri; li posta nudi e crudi, senza commento. E quindi i libri di Vonnegut «sembrano scritti da un matto», Tolstòj è «un fastidioso e presuntuoso professore», Il piacere dannunziano più prosaicamente «carta da culo».
Il gestore del blog, uno scrittore che alla fine del percorso de “Lo stroncatore” rivelerà il suo nome, spiega allla rivista “Studio”: “La mancanza di rispetto di certe recensioni deriva molto spesso prima di tutto da una mancata comprensione del lavoro dello scrittore. Leggendole mi viene infatti da pensare che certe persone non abbiano idea di quanto sia difficile scrivere una buona pagina. Anzi, scrivere una buona frase. Se l’avessero, sarebbero forse più caute nei loro giudizi. Detto questo, è legittimo criticare tutto, non è per forza obbligatorio apprezzare un autore o una sua opera, così come non è obbligatorio essere dei critici letterari o degli esperti di letteratura, e inoltre è sempre interessante capire perché un lettore non ha amato o ha addirittura abbandonato un testo. È importante però che il lettore dia la sua spiegazione in modo equilibrato e onesto”.

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