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Quanto vale il premio Strega?

"Il desiderio di essere come tutti" di Francesco Piccolo (Einaudi 2013) ha vinto il premio Strega, ma fino al giorno prima della proclamazione aveva venduto "solo" 42mila copie. Cosa cambia adesso in termini di vendite?

In una recente analisi di Informazioni editoriali pubblicata sul «Giornale della libreria» e ripresa dal Pensari i/n Libri di Febbraio (Rosalba Rattalino, Nobel vs Strega) sono stati analizzati gli andamenti nelle vendite degli ultimi tre vincitori del premio Strega (Walter Siti, Alessandro Piperno, Edoardo Nesi), comparandoli a quelli degli ultimi autori insigniti del Nobel per la letteratura (Alice Munro; Mo Yan; Tomas Tranströmer).
Tutte le curve di crescita raggiungono il loro apice nei mesi immediatamente seguenti l’assegnazione, ma l’andamento in libreria varia sensibilmente nel tempo e negli effetti sui singoli libri secondo il tipo di premio.
Nel 2013, per esempio, le vendite di “Resistere non serve a niente” di Walter Siti, iniziano a lievitare ad aprile, quando viene selezionato tra i 12 semifinalisti, e con una rapidissima ascesa raggiungono il picco il mese stesso dell’assegnazione. Il premio incide però in modo molto limitato nel rilancio degli altri otto libri dell’autore in commercio cosa che invece tende a garantire l’«effetto Nobel».
Confrontando il venduto totale un anno prima e uno dopo il conferimento del premio, i vincitori dello Strega vendono un numero maggiore di copie, concentrate in tempi più brevi (il balzo iniziale raggiunge l’apice il mese stesso) con una ricaduta poco rilevante sulle altre opere dell’autore.
Mentre il Nobel ha un effetto distribuito con maggiore equità su tutta la produzione dell’autore, la cui scoperta può mantenere nel tempo l’interesse dei lettori con una ricaduta positiva in termini di vendite anche sulle opere pubblicate in seguito.

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