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Ricordo di Vanni Scheiwiller

"Vanni Scheiwiller fu sempre contemporaneamente direttore, redattore, correttore di bozze, amministratore, distributore. E fu anche archivista, nel senso migliore della parola" racconta Sergio Romano

L’amore di Vanni Scheiwiller per la letteratura, l’arte, la grafica era tale da non ammettere confini e classificazioni esclusive. Il “fenomeno unico”, come lo indicò Prezzolini, “eternamente giovane”, come lo vide Mary de Rachewiltz, ironico, appassionato, anticonformista, “ingegno fertile, uomo generoso e critico discriminante, perfezionista insofferente”, come lo descrive Carlo Bertelli. La connessione letteratura-pittura lo porta, nel 1977, alla creazione della “Libri Scheiwiller” cui si deve, in un felice sodalizio con il mecenatismo bancario, una delle più belle e importanti collane di studi sull’Italia antica, “Antica Madre”.
In una intervista del 1975, Eugenio Montale sintetizzò il lavoro di Vanni Scheiwiller come quello di “un editore marginale, nel senso buono della parola; sempre ai margini di qualcosa, sempre fuori della moda e fuori dell’interesse utilitario, più a suo danno economico che non a vantaggio, Culturalmente gli dà molto prestigio la sua indipendenza”.

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