Intervista a Francesco Casale di edizioni scout fiordaliso
Partner dell’AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani), la Fiordaliso – con il suo storico marchio editoriale – ha contribuito a far conoscere in Italia le opere e il pensiero del fondatore dello scautismo, Robert Baden-Powell. La casa editrice, grazie alle numerose pubblicazioni a carattere pedagogico, rappresenta un valido supporto per ogni realtà che abbia come obiettivo l’educazione dei giovani.
INTERVISTA FIORDALISO
- L’aspetto più importante – e quasi obbligato – quando si incontra un editore, è collocarne il catalogo: linea editoriale, pubblico di riferimento, esperienze passate e ipotesi per l’immediato futuro. Come presenterebbe, per linee essenziali, la Vostra mission e la Vostra esperienza editoriale ai lettori di «Pensare i/n Libri»?
La Fiordaliso nasce nel 1944 e da subito contribuisce a far conoscere in Italia le opere e il pensiero del fondatore dello scautismo, Robert Baden-Powell, divenendo la casa editrice di riferimento degli scout cattolici, per i quali pubblica manuali, sussidi, saggi e biografie.
Nel corso degli anni il catalogo si arricchisce e vengono ideate cinque collane: “i libri di Baden-Powell” (per approfondire la proposta educativa del Fondatore), “Piste” (sussidi e racconti per far acquisire ai bambini sicurezza e consapevolezza durante il percorso di crescita), “Sentieri” (pubblicazioni pensate per aiutare i ragazzi a superare le tappe della vita tramite l’acquisizione di competenze e capacità), “Strade” (strumenti di riflessione per giovani alla ricerca della propria strada verso la felicità) e “Tracce” (testi per gli educatori).
A tutt’oggi la Fiordaliso, in qualità di casa editrice dell’AGESCI, pubblica testi metodologici, a carattere pedagogico e su tematiche inerenti alla storia e al metodo educativo scout.
- Come è cambiato nel tempo il vostro lettore? Quali sono i valori e gli aspetti del pensiero di Baden-Powell che coinvolgono maggiormente il lettore di oggi?
Negli ultimi anni sono intervenuti cambiamenti sostanziali di cui, probabilmente, non siamo ancora in grado di comprendere la portata: basti pensare al ruolo ormai centrale dei social network che, dissolvendo il confine tra reale e virtuale, incidono in particolare sulla vita dei giovani. A tal proposito, riteniamo che il pensiero di Baden-Powell e i valori promossi dallo scautismo rappresentino una possibilità concreta di formare buoni cittadini, consapevoli e attivi nella società: l’educazione alla fede, la cura del prossimo, lo spirito di servizio e di comunità, il rispetto per la natura sono alcuni dei temi delle nostre pubblicazioni che coinvolgono maggiormente il lettore che, parafrasando B.-P., trova nella letteratura scout anche una forma di autoeducazione.
- La vostra è una realtà pluridecennale, con un pubblico di riferimento specifico, tuttavia i temi educativi e pedagogici suscitano normalmente interesse in un pubblico più ampio. Che contributo pensate possano offrire le pubblicazioni Fiordaliso oltre il perimetro del movimento scautistico?
Baden-Powell ha ideato un metodo, ancora oggi innovativo, fondato sui princìpi del gioco e dell’“imparare facendo”, e noi crediamo fortemente che queste intuizioni possano supportare gli educatori in molteplici contesti: la valenza educativa dello scautismo nel campo delle scienze pedagogiche è comprovata anche da studi in ambito accademico, per questo pensiamo sia importante promuovere e diffondere la letteratura scout anche al di fuori della realtà associativa.
- La vostra scelta di entrare nel progetto Rebeccalibri è un primo passo per andare oltre a un mercato di nicchia. Quali progetti avete, dal punto di vista editoriale e di marketing, per ampliare il vostro pubblico?
Per le ragioni espresse, l’intento della casa editrice è anche quello di raggiungere chi non è scout, proprio per la trasversalità dei temi delle nostre pubblicazioni. Sempre in quest’ottica partecipiamo alle fiere di settore, organizziamo presentazioni e, più in generale, promuoviamo i nostri libri non solo in ambito associativo. La recente adesione all’UELCI rappresenta, poi, un’occasione importante per creare sinergie con altri editori cattolici nell’ottica di dar vita a ulteriori iniziative che possano attrarre anche nuovi lettori.
- Come nasce un libro edizioni scout fiordaliso?
La maggior parte delle nostre pubblicazioni risponde a specifiche esigenze educative dell’AGESCI, altre invece nascono in seno alla casa editrice, in cui vengono condivise riflessioni per lo sviluppo di nuovi progetti in linea con la realtà associativa. In redazione arrivano, poi, molti manoscritti che leggiamo attentamente, assicurandoci che i contenuti possano rientrare nel nostro programma editoriale.
In termini operativi, nella realizzazione di un volume partiamo dall’analisi dell’opera, cui seguono riunioni con l’autore e con tutti gli attori coinvolti. L’attività di editing assume un ruolo centrale per la corretta finalizzazione del lavoro ed è il momento in cui, dopo aver verificato gli aspetti formali, si definisce la struttura del testo al fine di renderlo coerente e uniforme.
Particolare attenzione è rivolta alla sostenibilità per ciò che concerne la stampa dei nostri volumi: l’intento è di ridurre al minimo l’impatto ambientale ed è per questo che scegliamo di utilizzare inchiostri a base vegetale, carte certificate provenienti da foreste gestite responsabilmente e plastificazioni realizzate con materiale composito riciclabile.
- Quante novità pubblicate ogni anno?
Tra le 5 e le 10. Siamo una piccola casa editrice che porta avanti un lavoro attento alla qualità più che alla quantità e che attraverso le proprie pubblicazioni persegue un’azione culturale precisa: veicolare i valori dello scautismo per offrire un servizio ai giovani e agli educatori.
- Qual è la collana più apprezzata dai vostri lettori? Avete in progetto nuove collane?
Sono in corso una serie di riflessioni per ampliare il ventaglio di proposte della casa editrice.
Le nostre collane sono pensate per le diverse Branche dell’Associazione e per questo distinte in fasce d’età. Non è, quindi, possibile individuare una collana “più apprezzata” di altre, piuttosto possiamo affermare che la collana “i libri di Baden-Powell” è da sempre un punto di riferimento imprescindibile per tutti gli scout e per ogni persona che voglia approfondire il metodo educativo di B.-P.
- L’editoria digitale è diventata ormai una realtà affermata e significativa, tuttavia non sembra essere centrale, finora, nella vostra produzione. Cosa pensate al riguardo per il vostro futuro editoriale?
Pensiamo sia necessario integrare cartaceo e digitale, per questo una sezione del portale fiordaliso.it è riservata ai testi scaricabili gratuitamente e diversi libri riportano al loro interno codici QR che rimandano ad approfondimenti online. Pur tenendo presente che la maggior parte dei nostri lettori predilige il formato cartaceo (sempre consultabile durante le attività scout), tra i prossimi obiettivi c’è anche la pubblicazione di e-book.
- L’Italia è ormai da tempo molto in basso nelle classifiche della lettura in Europa. Quali ricette suggerireste e quali avete adottato per invertire la rotta e far risalire il gusto per la lettura, soprattutto nei giovani, a cui dedicate buona parte della vostra attività editoriale?
Come recita il nostro payoff, “la lettura è avventura”: i libri stimolano l’immaginazione e la creatività rappresentando, già in tenera età, una risorsa educativa imprescindibile capace di coinvolgere anche la sfera emotiva. E il nostro obiettivo, come casa editrice, è proprio quello di promuovere una letteratura che possa farsi strada e percorso di conoscenza, coadiuvando il lavoro degli educatori nell’“educazione sentimentale” dei giovani.
- Per un osservatore esterno vi è quasi sempre la tendenza a soffermarsi sulle affinità anziché sulle differenze, e quindi immaginare il pubblico dell’editoria religiosa come omogeneo. Quale è la vostra opinione in proposito?
Parleremmo piuttosto di una medesima esigenza che avvicina la maggior parte delle persone alla letteratura, sia religiosa sia laica: la ricerca. Il bisogno di sottrarsi alla visione predeterminata e acritica della realtà. E l’editoria – al di là di qualsiasi categorizzazione – dovrebbe rispondere a questa esigenza promuovendo una letteratura che, senza mai ridursi a mero oggetto di consumo, sia strumento di riflessione. Del resto, prendendo in prestito le parole di Baden-Powell, “i libri sono i migliori amici che l’uomo possa avere”.
Francesco Casale