Rebecca libri

Alla fine di ogni cosa (Mauro Garofalo, Frassinelli 2016)

“La prima volta che ho sentito il nome di Johann Rukeli Trollmann avevo appena finito di allenarmi al sacco. Con le mani ancora fasciate e i guantoni, appresi la vicenda del pugile a cui il Nazismo aveva tolto il titolo di campione perché “zingaro”. Per tutta risposta, la volta dopo Trollmann era salito sul ring con il corpo cosparso di farina, i capelli tinti di giallo, si era lasciato battere. Quell’uomo aveva messo in scena la sconfitta dello stesso fanatismo ariano che ora lo crocifiggeva; aveva avuto il coraggio di guardare dritto in faccia il grande male del Novecento. Mi resi conto che quella non era una storia qualsiasi, era una sfida. E dovevo seguirla.”

Mauro Garofalo racconta la storia del campione tedesco di pugilato degli anni Trenta Johann Trollman, detto Rukeli: si fonde con il suo personaggio, ne assume lo sguardo e le emozioni e ci porta con lui nel momento più terribile della Storia, facendoci vivere una vicenda umana e sportiva, tragica e bellissima.

Un valore aggiunto del libro è la competenza pugilistica dell’autore, che pratica la boxe e riesce a raccontarne efficacemente la fatica, il quotidiano sacrificio di chi si prepara per salire su un ring su cui, alla fine di ogni cosa, troverà un uomo che ha faticato quanto lui e che ha lo stesso obiettivo: mandare l’avversario al tappeto.