Rebecca libri

Tre editori USA non vogliono più fornire l’accesso ai propri e-book nelle biblioteche degli Stati Uniti.

E' il nuovo mondo alla rovescia? Oppure una nuova battaglia di una strategia commerciale?

Maureen Sullivan, presidente dell’American Library Association (ALA), ha scritto il 28 settembre una lettera aperta agli editori americani sul caso di Simon & Schuster, Macmillan, Penguin e il loro rifiuto di fornire l’accesso ai propri e-book nelle biblioteche degli Stati Uniti. Infatti, tre dei più grandi editori del mondo hanno deciso di negare l’accesso ai propri e-book alle 112.000 biblioteche pubbliche e i relativi 169 milioni di utenti. Per fare un esempio, la metà dei libri presenti nella classifica settimanale dei libri più venduti negli USA pubblicata da The New York non saranno più disponibili nelle librerie. L’Associazione delle biblioteche pubbliche degli Usa rivendica il ruolo sociale, culturale e ora anche economico sin qui svolto nella diffusione della cultura e dei libri.
Negli USA il canale trade del mercato delle libraries sta crescendo perché l’utente che non trova il libro digitale nella biblioteca (perché assente o in lista d’attesa) può acquistarlo direttamente da questa. Secondo l’ALA il 70% delle biblioteche pubbliche dispone di e-book e il 39% di queste ha acquistato e fatto circolare e-reader, investendo non solo in materia di contenuti e dispositivi, ma anche nella formazione degli utenti

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