Rebecca libri

Distanze d’occasione

di Niva Lorenzini

Distanze d’occasione è la prima raccolta di poesie di Andrea Menetti, indimenticabile coordinatore editoriale di Rebeccalibri, mancato nel 2012. Nel proporre ai nostri lettori due poesie estratte dalla raccolta, quanto mai intenso e toccante ci è parso il seguente personale commento che ne offre Niva Lorenzini.

Ho trascorso un pomeriggio intenso leggendo Distanze d’occasione. Un po’ mi prendeva il ricordo vivo di Andrea, un po’ seguivo la mia esperienza di lettrice di poesia. Ma presto le cose sono andate in maniera diversa. Il testo mi ha preso, mi ha assorbito. Chiedeva un contatto, questa poesia fondata sul ritegno, su una parola che misura ogni volta lo spazio attorno a sé, e non vuole prevaricarlo, accetta il proprio limite, con discrezione garbata, con elegante fermezza. E però vuole ogni volta, dal confine del verso, colmare una distanza, scardinare l’assenza, tenersi al ricordo, trattenerlo. Mi ha davvero colpito l’uso “discreto” che sulla pagina si fa del tempo, la pulizia verbale di certi incipit colloquiali (Chissà se era  giusto […]), il prosciugarsi del tessuto verbale nelle varianti che Andrea introduce di stesura in stesura. E il gocciare del tempo, il gocciare dello spazio (quei “movimenti / che cadono e si fermano sull’orlo della goccia”, a sostituire i “momenti” scritti in prima stesura), e l’insistenza sul restare fermi, in attesa, tra minuti immobili, tra gli “invece” della vita. Andrea sa bene, e lo realizza in questi testi, che solo la poesia può restituire il non detto, può contenere e conservare il segreto della vita.

Sono belle queste poesie, mature, calibrate, vere. Come le pagine che seguono. […] Non posso dimenticare che una sera, a Modena, un altro poeta, Edoardo Sanguineti, percorreva le strade dicendo a voce alta, tra il nostro stupore: “Sono infelice”. E Andrea si interroga sul diritto a essere infelici. Ma cosa intendevano, cosa intendeva Andrea con quella domanda? Per Sanguineti era un bisogno di contatto, una richiesta di vicinanza, una interrogazione, credo, profonda, sul significato dell’esistenza.

 

Chissà se era giusto
non fidarsi
dividere lo scranno
con mollica di pane
per i volti che conoscono le fiabe.

L’attesa fu presto
spazio da contare
andando senza una parola
detta a caso
a una donna che passava.

Come credere ai movimenti
che cadono e si fermano
sull’orlo della goccia
dove la macchia
torna legno
prima di noi?

È l’idea di riuscire, a
renderci distanti dal tono
fresco delle mani
dalla gamba che fatica
non sente.

E lo sguardo piegato paga
non sempre
lesto a rientrare nel
banale dettato di un muscolo.

 

 

Distanze d’occasione e altri scritti inediti | Andrea Menetti | Fog Edizioni | 2013 | pagine 64 | euro 8.00

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