San Paolo, il più grande editore cattolico italiano, in “missione” non solo con la Bibbia, a colloquio con il direttore editoriale San Paolo don Simone Bruno
Per volume di fatturato, San Paolo Edizioni risulta essere il primo editore cattolico in Italia. La sua produzione di 250-270 libri all’anno è presente in tutte le Librerie San Paolo e Paoline (circa una quarantina), nelle librerie indipendenti e in quelle di catena, come Mondadori e Feltrinelli. Oltre all’amministratore e una nutrita squadra di dipendenti, editor e collaboratori grafi ci esterni, San Paolo Edizioni vede al suo vertice il direttore editoriale, don Simone Bruno: «La nostra linea editoriale fondante è l’evangelizzazione nella cultura della comunicazione odierna, che presta attenzione ai segni dei tempi e alle direzioni culturali entro le quali si muove la società. La seconda mette al centro un atteggiamento più propriamente pastorale: “I Care”, ovvero “Ci prendiamo cura di te” intercettando la sete di senso. Da queste due matrici sgorgano i singoli settori di cui la casa editrice è composta: Sacra Scrittura, Teologia, Chiesa e società, Liturgia e Pastorale, Spiritualità, Famiglia, Ragazzi e Varia».
Quali sono stati i best seller del 2024?
«La Bibbia, Il Padre Nostro di don Luigi Maria Epicoco, e L’arte della buona battaglia di don Fabio Rosini costituiscono il nostro podio». Oltre alla Bibbia nelle sue diverse edizioni, esistono dei long seller come autori o come titoli? «La Bibbia e i Vangeli, in diverse edizioni e versioni, sono l’emblema della nostra missione editoriale. Accanto a essi si sono fatti strada, lungo l’intera storia dell’editore, diversi long seller scritti da autori ormai aff ermati. Al punto che abbiamo creato collane ad hoc per custodirli come fi ori all’occhiello del catalogo: penso, per esempio, a Enzo Bianchi, Gianfranco Ravasi o Angelo Comastri. Ma anche alle nuove leve che hanno forgiato le generazioni dell’ultimo decennio: Fabio Rosini, Luigi Epicoco e Marco Pozza».
Quali sono le difficoltà che affronta un editore cattolico in Italia?
«Dal nostro osservatorio emergono tre grosse diffi coltà: la frammentazione del mondo cattolico, che spesso polarizza e oppone tra loro correnti tradizionaliste e progressiste; la tendenza ecclesiale a restare ancorati al passato (“Si è sempre fatto così”) e a rallentare i processi di innovazione necessari (si pensi al digitale); la concorrenza degli editori generalisti e laici, che esercitano un potere economico nettamente superiore a un editore medio come il nostro».
San Paolo Edizioni corre dunque il rischio di dover competere con dei giganti economici…
«La sete di spiritualità è universale, riguarda chiunque, sia i credenti sia coloro che si dichiarano agnostici e atei. Gli editori laici hanno studiato a lungo questo bisogno e hanno deciso di entrarci in modo dirompente. Competere con questi colossi non è aff atto facile, ma non possiamo scoraggiarci. Per aff rontare queste sfi de dobbiamo pianifi care in modo puntiglioso la programmazione editoriale. La strada è ancora tutta da percorrere, ma noi ci saremo sempre».
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