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Omelie di un prete periferico. Leggiamo insieme il vangelo di Marco per viverlo insieme.

Titolo: Omelie di un prete periferico. Leggiamo insieme il vangelo di Marco per viverlo insieme.

Autore: Sardelli, Roberto

Editore: Cittadella

Luogo di edizione: Assisi (PG)

Data di pubblicazione: 26 / 10 / 2023

Stato editoriale: Attivo

Prezzo: € 16.50

EAN: 9788830819016

Le Omelie di un prete periferico raccolgono le conversazioni che don Roberto Sardelli tenne sul Vangelo di Marco dall’ottobre 2010 al giugno 2011 presso la parrocchia di San Bernardino a Roma. Leggere il Vangelo per viverlo insieme è il compito che don Roberto e la comunità parrocchiale si propongono. Viene scelto il Vangelo di Marco perché fa comprendere meglio la realtà sociale e politica al tempo di Gesù. Don Roberto propone le sue riflessioni attingendo alla sua ampia e profonda cultura teologica, filosofica e scientifica e adotta un linguaggio “laico”, essenziale, attuale, non moralistico che parla a tutti, credenti e non credenti, e consente di vivere il Vangelo nell’oggi. Il cardinale Matteo Zuppi, nella Prefazione, suggerisce di leggere le omelie con il Vangelo e il giornale in mano per cogliere nel messaggio evangelico la nostra umanità e l’umanità dell’altro e incontrare il Signore nell’esperienza di vita e nell’incontro con il prossimo a partire dalle periferie, dove troviamo l’umanità più vicina a Gesù.

Altri autori:Napoletano, Grazia (A cura di); Zuppi, Matteo Maria (Prefazione di)

Lingua: Italiano (Lingua del testo)

Tipo di prodotto: Libro

Collana: Comunità cristiana. Linee emergenti

Numero edizione: 1

Pagine: 204

Prezzo: € 16,50

IVA: IVA assolta dall'editore ART 74,1C

Stato editoriale: Attivo

Stato distributore: Disponibile

Classificazione Dewey: ESPERIENZA, PRATICA E VITA CRISTIANA. Sec. 20

Argomenti: Vangelo di Matteo

Note: Roberto Sardelli (1935-2019), sacerdote, educatore, intellettuale, impegnato nella politica dal basso. Conosce don Lorenzo Milani e l’esperienza dei preti operai in Francia, fa la scelta radicale di vivere con i baraccati nella periferia romana dove fonda la Scuola 725 e realizza una delle più importanti esperienze di pedagogia popolare. Si interessa alla cultura delle comunità rom, assiste i malati terminali di Aids, promuove iniziative di partecipazione collettiva alla vita della città. Si autodefinisce “prete periferico” perché lontano e spesso in opposizione all’apparato ecclesiastico; uomo religioso, ha fatto scelte radicali con l’obiettivo costante di contribuire al riscatto degli esclusi.

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