Caro Piero. Un'amicizia a più voci.

Piero della Francesca…. Senti questo nome e subito un brivido ti corre lungo la schiena: un pittore difficile, cervellotico, ermetico, misterioso e spesso severo; meglio passare ad altri artisti più espansivi ed emotivamente coinvolgenti Piero della Francesca… Chi è costui? Un cantante, un calciatore, forse un artista. Boh? Queste penso siano le suggestioni estreme che il nome di Piero può suscitare. In entrambi i casi si cerca di tenersi lontano da questo uomo vissuto nel 1400 e, se proprio è necessario incontrarlo: che sia qualcosa di veloce e di indolore. Per me non è stato così… Lo ho incontrato, mi ha affascinato ed ogni tanto torna a trovarmi per raccontarmi qualcosa di sé, della sua arte, del suo modo di pensare o per dirmi che nonostante la lunga amicizia che intercorre tra noi ci sono ancora tante cose che soprattutto io di lui non ho capito, sia come artista, sia come uomo. È il passare del tempo con una persona che ce la fa conoscere ed apprezzare e devo dire che è molto il tempo che ho passato a dialogare con lui, guardandolo e riguardandolo e in diversi modi: con sguardo e mente storico – critica, con gli occhi dell’amico e spesso con quelli dell’uomo di fede….ma la sfida più grande è stata ed è di guardarlo con i suoi occhi facendo tacere la mia presunzione di intrappolarlo in categorie che sono solo mie. Forse da un mix di questi sguardi, forse la voglia di liberarlo da essi, forse dal desiderio di scrivere a un amico... Non si tratta di uno studio scientifico, non è un trattato teologico o di spiritualità francescana… è semplicemente una chiacchierata tra me, Piero della Francesca e un amico speciale di nome San Francesco. (dall’introduzione)