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Letture per le vacanze, ritratti: Mario Soldati, La confessione (1955)

Un'educazione sentimentale durante le vacanze estive

Il breve romanzo “La confessione” è stato concepito da Soldati nel 1935, con uno sforzo progettuale che solo le carte preparatorie da poco venute alla luce rivelano nella sua complessità e tensione. Ripreso e pubblicato vent’anni più tardi, narra la vicenda del quattordicenne Clemente, adolescente ipersensibile, studente a Torino presso un collegio di gesuiti. Clemente pensa che anche lui un giorno sarà gesuita, ma le vacanze estive a Chiavari con madre e nonna incrinano questa certezza. Sollecitato dai suoi educatori alla santità, alla rinuncia al peccato – soprattutto a quel peccato per eccellenza che è il corpo della donna -, Clemente rifiuta l’istintiva attrazione per un’avvenente amica della madre, o per una procace sconosciuta incontrata in ascensore, per trovare infine in modo libero e inatteso una via al piacere. Romanzo tra i più sottili e riusciti di Soldati, senza compiacimenti, nitido, spietato e partecipe, “La confessione” rivela le migliori doti narrative dell’autore torinese, quella felicità di scrittura, quel brio, quell’acutezza pungente nel cogliere e descrivere l’ambiguità dei sentimenti in un’età particolarmente “fluida” che pochi altri hanno saputo raccontare.

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