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Letture per le vacanze, vecchie e nuove cronache: Guido Morselli, Roma senza Papa (1974)

Cronache romane di fine secolo ventesimo

Quando il romanzo apparve, nel 1974, Giulio Nascimbeni scrisse sul “Corriere della Sera”: «La prima tentazione è di dire che c’è stato anche un Gattopardo del Nord».
Nella Roma fine-secolo-ventesimo, città ampiamente dissestata e disfatta, un solo fatto essenziale sembra mutato rispetto alla Roma di oggi: il silenzioso abbandono del Vaticano, non più abitato dal papa, Giovanni XXIV che ha trasferito la Sede Apostolica in una inappariscente Residenza, simile a un complesso di motel, a Zagarolo. È questa la ‘Roma senza papa’ che si mostra a un discreto e percettivo sacerdote svizzero che vi torna dopo anni di assenza, in attesa di essere ricevuto in udienza da Giovanni XXIV: una città offesa per l’oltraggio commesso dal papa contro il turismo, ormai principale attività del Paese, «impigrita, svuotata, con un che di depresso», ma pur sempre una città che continua ad accogliere, con la consueta indifferenza, un instancabile cicaleccio teologico.

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