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Narrativa italiana: solo Gomorra? No.

La rilevazione di "Arianna" dal 10 al 16 settembre

Sembra, stando alle cronache, che oltre “Gomorra” di Roberto Saviano (Mondadori) il mercato editoriale offra poco. Si può sostenere il contrario, in un momento in cui le classifiche sono influenzate da fattori extra letterari. Osserviamo i primi tre titoli della graduatoria per la narrativa italiana: “Gomorra vive l’esposizione mediatica che a più riprese sostiene il suo libro; “Mal di pietre” di Milena Agus (Nottetempo) è un successo che proviene dal favore di critica e pubblico ottenuto in Francia, perché qui se lo erano perso tutti ed ora sembrano dover riparare al torto; “Mille anni che sto qui” di Mariolina Venezia (Einaudi) è invece recente vincitore del Campiello, con l’inevitabile coda di dissenso (su tutti quello di un altro concorrente, Carlo Fruttero). Il resto? Tra nomi noti e meno noti comincia un’altra classifica.

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