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Intervista a p. Franco Battista Mangili delle edizioni Dottrinari

di Rebeccalibri

Le Edizioni Dottrinari nascono sull’onda del Concilio Ecumenico Vaticano II con lo scopo di attualizzare la missione che la Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, cui appartengono, ha sempre avuto di offrire un supporto biblico, teologico e liturgico all’opera di catechesi che ha sempre caratterizzato la sua opera all’interno della Chiesa, fin dalla sua fondazione.

La peculiarità della Congregazione è essenzialmente legata alla catechesi con caratteristiche che continuano ad essere proprie, quali la chiarezza teologica, l’attenzione ai destinatari e la semplicità di linguaggio.

Il 15 maggio 2022 papa Francesco ha proclamato Santo il Fondatore della Congregazione, Cesare de Bus, segno che, nonostante i suoi oltre quattrocento anni di storia, lo spirito di fondazione cioè l’annuncio della Parola è sempre stata la linea-guida cercando di proporre una catechesi adatta ai tempi.

 

INTERVISTA DOTTRINARI

L’aspetto più importante – e quasi obbligato – quando si incontra un editore, è collocarne il catalogo: linea editoriale, pubblico di riferimento, esperienze passate e ipotesi per l’immediato futuro. Come presenterebbe, per linee essenziali, la Vostra mission e la Vostra esperienza editoriale ai lettori di «Pensare i/n Libri»? 

La linea editoriale delle Edizioni Dottrinari è sempre stata quella di offrire, nell’ambito della catechesi, delle proposte attente ai contenuti ma nello stesso tempo con una grande attenzione ai destinatari.

Il pubblico di riferimento sono naturalmente le parrocchie e le scuole cattoliche.

Fra le esperienze passate mi sembra doveroso ricordare che per oltre vent’anni abbiamo offerto gratuitamente, a tutti i catechisti e parroci che ne facevano richiesta, un foglietto mensile per la formazione dei catechisti accompagnandoli nei vari tempi liturgici e di annuncio.

Un altro impegno che abbiamo assolto con notevole riscontro da parte delle parrocchie, dei posters settimanali a colori di grandi dimensioni per aiutare i fedeli e centrare il tema della celebrazione domenicale.

Ancora abbiamo portato avanti, insieme a psicologi, educatori specializzati, grafici e pastoralisti un percorso triennale di catechesi per persone diversamente abili.

La nostra esperienza editoriale ha sempre proposto percorsi catechistici per bambini, ragazzi e giovani sia partendo dai testi C.E.I. sia realizzati in proprio grazie alle collaborazioni con le diocesi dove sono presenti le nostre comunità. In realtà è stata la prima casa editrice a preparare sussidi ai catechismi per catechisti e ragazzi.

Per il futuro siamo convinti che la nostra mission non deve variare anche se è già in atto un corposo restyling dei testi che man mano vengono pubblicati. Desideriamo mantenerci fedeli al nostro “stile” semplice dando la priorità alle pubblicazioni rivolte a bambini, ragazzi e giovani insieme a testi per la formazione dei catechisti. Intendiamo continuare a pubblicare commenti pastorali per i vari periodi dell’anno liturgico, per animatori liturgici e per sacerdoti, che hanno riscontrato un buon apprezzamento perché non scritti a tavolino ma da persone impegnate direttamente nell’attività pastorale. 

 

La storia di Edizioni Dottrinari è strettamente legata alla Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana. Come si riflette il carisma della Congregazione nell’attività editoriale della casa editrice?

La missione specifica della Congregazione è quella indicata nelle Costituzioni al n. 15 “Fedeli alla nostra tradizione attendiamo con cura… all’annuncio della Parola di Dio a tutti i livelli secondo le indicazioni della Chiesa e le esigenze delle persone, dei tempi e dei luoghi”.

Concretamente le pubblicazioni della casa editrice rispecchiano questo stile; infatti i testi prodotti cercano di essere fedeli a questi principi sopra detti proponendo una catechesi inserita nel contesto ecclesiale ma accessibile, comprensibile e vicina alla vita dei destinatari. Particolare attenzione è riservata al linguaggio.

 

Come si colloca la presenza di Edizioni Dottrinari nell’ambito dell’editoria dedicata alla catechesi?

Negli anni ha saputo crearsi il suo spazio accanto alle grandi case editrici cattoliche proprio per le sue peculiarità. Non c’è forse primariamente la ricerca del “look” ma dei contenuti e della fruibilità degli stessi anche attraverso proposte innovative. Ciò che riscontriamo da sempre è la “fedeltà” di coloro che utilizzano i nostri testi o sussidi.

 

Come è cambiato con il Concilio Vaticano II, cui Edizioni Dottrinari si ispira, il modo di proporre la catechesi dal punto di vista editoriale?

La casa editrice Edizioni Dottrinari è nata proprio nel primo dopo Concilio per rispondere alla richiesta di evangelizzazione. Papa Paolo VI durante la beatificazione del Fondatore aveva addirittura indicato Cesare de Bus come patrono dei catechisti.

Nelle nostre pubblicazioni c’è un’attenzione particolare alla formazione dei catechisti attraverso sussidi di carattere spirituale ma anche pedagogico. Non per nulla in diverse diocesi, italiane e non, i nostri padri hanno spesso ricoperto il ruolo di direttori degli uffici catechistici avendo un buon numero di religiosi ottenuto specializzazioni nell’ambito della catechesi.

 

Il fondatore della Congregazione, San Cesare De Bus, ha messo al centro della propria missione la trasmissione della fede con una attenzione costante alla concretezza e alla immediatezza del messaggio cristiano. Quali sono le sfide che il contesto attuale richiede a chi si occupa di catechesi e come si traducono nel progetto editoriale della casa editrice?

Oggi la trasmissione della fede è certamente più difficile perché viviamo in un mondo in cui i valori religiosi sembrano non interessare più di tanto. Cogliere le sfide del mondo d’oggi significa essere molto attenti ai destinatari utilizzando un linguaggio che sia contemporaneamente evocativo ma che arrivi al cuore e sia facilmente comprensibile.

 

Che bilancio fate degli ormai 60 anni di vita della casa editrice, quali le tappe più importanti e quali altri nuovi obiettivi vi ponete?

Le tappe più importanti che hanno caratterizzato la casa editrice sono state inizialmente l’impegno a sostenere parroci e catechisti nel periodo del cambiamento della catechesi con il Documento di base nel produrre guide e sussidi che accompagnavano i nuovi testi di catechismo, in particolare quelli dell’iniziazione cristiana. Un secondo momento è stata l’attenzione alla catechesi per i diversamente abili attraverso la realizzazione di percorsi integrati. Contemporaneamente è stato sviluppato l’aspetto liturgico con la pubblicazione di strumenti pastorali per l’annuncio della Parola di Dio.

 

Quante novità e ristampe pubblicate ogni anno?

In media pubblichiamo annualmente almeno una decina di novità e una quindicina di ristampe.

 

Come concepite e come vivete la forte spinta dei cambiamenti tecnologici anche in ambio editoriale? Ritenete abbiano un valore aggiunto e quali sono le prospettive che esse offrono, pensando anche alla vostra specificità?

Non si può rinunciare ai cambiamenti tecnologici senza esserne però schiavi. Per ciò che può essere utile vanno accolti ma ritengo che tutto vada fatto con molta prudenza. Ci accorgiamo che molti catechisti e anche sacerdoti non sono poi così disponibili ai cambiamenti tecnologici. Fra i nostri progetti in corso di realizzazione ci sono anche sussidi per ragazzi con contenuti multimediali ma penso che sia ancora abbastanza lontano il tempo in cui si potrà fare a meno del libro stampato.

 

Per un osservatore esterno vi è quasi sempre la tendenza a soffermarsi sulle affinità anziché sulle differenze, e quindi immaginare il pubblico dell’editoria religiosa come omogeneo. Quale è la sua opinione in proposito?

Soprattutto negli ultimi anni questo panorama è decisamente cambiato. L’omogeneità non fa parte della Chiesa e questo è un fattore positivo perché lascia aperte prospettive nuove e anche innovative. Il rischio è quello di seguire le mode del momento che poi durano il tempo di un mattino o poco più. Nell’ambito della catechesi in particolare essendo venute meno le indicazioni da parte degli Uffici catechistici nazionale e diocesani, sono in atto tentativi di rinnovamento. La catechesi è chiamata ad essere prossima delle realtà locali per poter meglio raggiungere i destinatari e interpellarli attraverso il loro vissuto.

 

p. Franco Battista Mangili

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